Un paio di cose che dovresti sapere su LinkedIn

Un paio di cose che dovresti sapere su LinkedIn

Quando pubblichi il tuo contenuto passa per questa procedura:

L’algoritmo valuta i post come

– Spam;

– Bassa Qualità;

– o Buono per girare.

I fattori di rating di LinkedIn del 2019 sono:

• Consiglio, 1 punto;

• Commento, 10 punti;

• Condivisione, 100 punti.

FASE UNO:

Quando pubblichi LinkedIn manda il tuo post a un piccolo pubblico preso a caso tra i tuoi collegamenti di primo livello.

A questo punto il post viene mostrato per poco tempo. Una buona risposta in termini di punteggio determina se il contenuto può essere proposto a un pubblico più ampio o fermarsi lì.

FASE DUE:

Il Bot manda il tuo post ai profili di secondo livello, i collegamenti dei tuoi collegamenti, per 9 ore.

L’algoritmo valuta l’engagement del network con il tuo contenuto e decide se è Spamoppure no.

— LinkedIn Report: nel 2018 il 60% dell’engagement totale si è concentrato nei post dell’1% di Influencer attivi. Buon per loro!

FASE TRE:

Il Bot porta il contenuto ai profili di terzo livello quando lo giudica di Alta Qualità.

Il post gira tra questi contatti per 24-36 ore.

FASE QUATTRO:

I post più virali vengono supervisionati dal team editoriale di LinkedIn a fini di product development e possono venire proposti anche attraverso altri canali interni ed esclusivi (tipo: “ha fatto notizia”).

Questo è accaduto per il post di Josh Fetcher da 8 milioni di views in copertina e anche in Italia per alcuni post di Roberto Verde e Luca Barboni nell’ultimo anno.

Qualche trucco per i tuoi contenuti:

Tip: Tagga contatti di primo livello nel post 

Tip: Evita di taggare contatti di secondo e terzo livello

Tip: Evita i link esterni nel tuo post

Tip: Fai domande nei commenti

Tip: Scrivi a un pubblico specifico

Tip: Usa le parole chiave del tuo settore

Tip: Non usare hashtag

Tip: I dati dicono, pubblica dalle 9 alle 11 di mattina

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👉🏻 Utilizzare la Ricerca Booleana su Linkedin

Utilizzare la ricerca booleana su LinkedIn

Utilizzare la ricerca booleana su LinkedIn

La ricerca booleana su Linkedin è una delle tecniche fondamentali da conoscere per avere successo e mettere in piedi una strategia efficace sul social network dei professionisti per antonomasia.

In questo articolo scopriamo perché si può, e si deve, usare una strategia SEO anche per cercare lavoro.

Definizione: che cos’è la ricerca booleana?

Occupandomi d’informatica da una vita, per me la parola “booleano” è una parola d’uso comune. In realtà non so quanti si trovino a proprio agio con l’uso di questo termine.

Il “colpevole” è George Boole, un matematico britannico (autodidatta, tra le altre cose) considerato il fondatore della logica matematica. Nel 1854 sviluppò l’algebra booleana, geniale nella sua semplicità.

In sintesi, se prendiamo una qualsiasi proposizione logica che può essere vera o falsa, la possiamo combinare con altre proposizioni dello stesso tipo per ottenere proposizioni complesse usando esattamente tre operatori logici: AND (prodotto logico), OR (somma logica) e NOT (negazione).

Senza entrare nei dettagli di postulati, regole e definizioni (se siete interessati, googlando potete trovare un’infinità di fonti) per il prosieguo del post è sufficiente aver chiaro il meccanismo che regola l’uso degli operatori logici.

  • se x è vero, NOT x è falso (ovvero se la proposizione “la macchina è nera” è vera, la proposizione “la macchina NON è nera” è falsa
  • se x e y sono veri allora x AND y è vero, ma basta che uno dei due sia falso perché il prodotto logico sia a sua volta falso
  • se uno tra x e y è vero allora x OR y è vero, mentre perché la somma logica sia falsa entrambi devono essere falsi.

Per ricordare le ultime due regolette, provate a sostituire alle parole vero e falso i valori 1 e 0 ed è subito evidente che il prodotto di x e è 1 solo se entrambi valgono 1 (ovvero sono entrambi veri), mentre la somma è vale 0 (è falsa) solo se entrambi valgono 0.

Ed è proprio questo il motivo per cui in una branca come l’informatica che si basa sul sistema binario (0/1), l’algebra di Boole assume un ruolo fondamentale.

La ricerca booleana su Linkedin

È possibile eseguire un valore booleano alla ricerca su LinkedIn mediante la combinazione di parole chiave con gli operatori durante la tua ricerca.

Ecco alcuni modi per utilizzare la logica booleana e affinare le tue ricerche:

    • Virgolette : per una frase esatta, inserisci il testo desiderato tra virgolette. Per esempio, digita “product manager”. Puoi usare le virgolette anche per cercare i profili con una qualifica composta da più parole.
      • La ricerca di LinkedIn supporta soltanto le virgolette dritte standard. Altri software o automazioni potrebbero usare simboli speciali che il sistema di Linkedin non riconosce.
      • Per ottimizzare le prestazioni della ricerca generale, si consiglia di non usare stop-word come “da”, “in”, “con”, ecc.
    • NOT: digita la parola NOT (a lettere maiuscole) immediatamente prima del termine di ricerca per escluderlo dai risultati della ricerca. Questa operazione si usa per limitare i risultati della ricerca. Ad esempio, “programmatore NOT manager”.
    • Uso dell’operatore OR : digita la parola OR (a lettere maiuscole) per vedere i risultati che includono uno o più elementi in un elenco. Questa operazione si usa per ampliare i risultati della ricerca. Ad esempio, “vendita OR marketing OR “pubblicità”.
    • Uso dell’operatore AND : digita la parola AND (a lettere maiuscole) per vedere i risultati che includono tutti gli elementi in un elenco. Questa operazione si usa per limitare i risultati della ricerca. Ad esempio, “contabile finanziario AND revisore contabile AND commercialista”.
    • Nota: non è necessario utilizzare l’operatore AND. Se la tua ricerca ha due o più termini chiave, vedrai automaticamente risultati che li includono tutti nello standard di Linkedin.
  • Parentesi – per effettuare una ricerca complessa puoi combinare i termini tra loro utilizzando le parentesi. Ad esempio, per trovare persone che hanno “VP” nei loro profili, ma escludendo “Assistente per VP” digita VP NOT (Assistente OR Presidente).

Durante la gestione delle ricerche, l’ordine di precedenza complessiva è:

  1. Virgolette ” “
  2. Parentesi (  )
  3. NOT
  4. AND
  5. OR

Importante:

  • Il + e – operatori non sono ufficialmente supportati da LinkedIn. Utilizzando AND al posto di + e NOT al posto di – si ottiene una query più semplice per la lettura e la garanzia che la ricerca verrà gestita correttamente da Linkedin.
  • va ribadito che NOT, AND, OR vanno digitati in maiuscolo.
  • La ricerca di Linkedin non supporta caratteri jolly come “*”.
  • La ricerca booleana su Linkedin funziona nel campo 🔍 ricerca standard nella funzione Recruiter e su Linkedin.com.  Su Sales Navigator può essere applicata anche nei campi “azienda”, “qualifica” e “🔍 ricerca”.

Perchè conoscere la ricerca booleana su Linkedin mi dovrebbe aiutare a trovare lavoro?

Perchè sia i recruiter che gli ATS usano la ricerca booleana su Linkedin!

E ora, cosa sono gli ATS?!?

Gli ATS – Applicant Tracking System, sono software che aiutano i recruiter a filtrare le candidature e a segmentare in maniera automatica un grande numero di candidati.

Un software progettato per garantire una gestione efficace e completa del recruiting in azienda. E’ anche conosciuto come Applicant Tracking Software o Candidate Management System (CMS).

Un ATS permette ad un’azienda di raccogliere e organizzare i dati dei candidati e gestire tutte le fasi del processo di recruiting. Per certi versi un ATS è molto simile ad un sistema di customer relationship management (CRM), ma è progettato per tracciare le attività di recruiting.

Gli Applicant Tracking System possono essere utilizzati per pubblicare annunci di lavoro nel sito aziendale e nelle Job board (Motori di ricerca di lavoro), per fare screening delle candidature, organizzare i CV ed i colloqui con i candidati.

La strategia SEO per hackerare l’ATS e farsi trovare dai recruiter su Linkedin

Prima cosa, scegli con precisione quello che vuoi fare esattamente, il lavoro che stai cercando, e pianifica per step come arrivarci.

Due consigli utili, prima della tecnica

1. chiedi feedback agli ex dipendenti delle aziende dove vorresti lavorare, contattali direttamente.

2. sviluppa le competenze richieste per lavorare in quelle aziende, anche lavorando gratis per un breve periodo se necessario.

Cerca gli annunci che ti interessano, per esempio trova gli annunci delle società dove ti piacerebbe lavorare, e analizza il testo.

Metti il testo degli annunci in uno strumento come TagCrowd per scoprire quali sono le parole più frequenti.

Inserisci quelle parole nel tuo profilo Linkedin e nel file CV.pdf che mandi in allegato alle tue candidature.

Un altro consiglio:

usa il font più comune possibile per fare il CV.pdf e usa un’impaginazione semplice, perché spesso il primo filtro viene fatto dal software.

Altrimenti rischi di venire scartato direttamente, solo perché il sistema non riesce a leggere il file.

È importante non usare sinonimi, ma ripetere le parole chiave degli annunci che ti interessano!

Perché quelle sono le parole chiave che vengono trovate dalla ricerca booleana di Linkedin.

In questo modo sarai in grado di ottimizzare le performance delle tue candidature per l’ATS e verrai trovato nelle ricerce dei recruiter interessati a profili come il tuo.

Il resto è mostrarsi convinti e in bocca al lupo!

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Le 22 immutabili leggi del Marketing

Le 22 immutabili leggi del Marketing

🧞‍♂️ Al Ries e Jack Trout sono due maestri del Marketing 🧞‍♂️

Dall’osservazione e dall’analisi delle strategie di grandi aziende, hanno elaborato ventidue principi, delle vere e proprie “leggi”, ispirate a criteri di buon senso che a lungo termine vengono premiate dal mercato 🥇

Nonostante siano passati parecchi anni dalla prima edizione del libro, che risale al 1993, resta un cardine della materia

☝🏻

Ed è ancora molto attuale, proprio perché immutabile.

Eccole qui. Le 22 Leggi del Marketing ⚖️

#1 La legge della Leadership 🌮

È meglio essere i primi che meglio degli altri.

Il marketing è una battaglia di percezioni, non di prodotti. È molto più facile entrare per primi nella testa della gente che convincerla che il nostro prodotto è migliore di quello che è arrivato per primo.

#2 La legge della Categoria 🌶

Se non potete essere primi di una categoria, inventatene una nuova in cui diventarlo.

Quando lanciate un nuovo prodotto, la prima domanda che dovete porvi non è “in che cosa questo nuovo prodotto è migliore della concorrenza?” ma “in quale categoria questo prodotto è il primo?”.

#3 La legge della Mente 🔮

È meglio essere primi nella mente del potenziale cliente che i primi sul mercato.

Se il marketing è una battaglia di percezione e non di prodotti, allora la mente ha la precedenza sul mercato.

#4 La legge della Percezione 👃🏻

Il marketing non è una battaglia di prodotti, è una battaglia di percezioni.

Non esistono i prodotti migliori. Nel mondo del marketing esistono solo percezioni nella mente del cliente effettivo o potenziale.

#5 La legge della Focalizzazione 🔎

Il concetto più potente del marketing è possedere una parola nella mente del potenziale cliente.

#6 La legge dell’Esclusività 🏆

Due aziende non possono possedere la stessa parola nella mente del cliente potenziale.

#7 La legge della Scala 🧗🏻‍♂️

La strategia da usare dipende quale piolo della scala occupate.

La vostra strategia di marketing deve dipendere dalla tempestività con cui siete entrati nella testa della gente e, di conseguenza, da quale gradino della scala occupate. Più in alto siete, meglio è.

#8 La legge della Dualità 🏃🏻‍♂️🏃‍♂️

A lungo andare ogni mercato diventa una corsa a due cavalli.

All’inizio una nuova categoria è una scala con molti pioli, ma gradualmente la scala diventa una faccenda a due pioli.

#9 La legge dell’Opposto ⚔️

Se vi battete per il secondo posto, la vostra strategia è dettata dal leader.

Nella forza c’è la debolezza. Se il leader è forte, un aspirante numero due dovrebbe sfruttare la forza del leader facendone una debolezza. Non cercate di essere migliori, cercate di essere diversi. Dovete scoprire l’essenza del leader e presentare l’opposto al cliente. Invece di emulare il leader, presentatevi come un’alternativa.

#10 La legge della Divisione ✂️

Nel tempo una categoria si dividerà in due o più categorie.

Ogni segmento è un’unità separata e distinta e ha il suo leader, che raramente è lo stesso della categoria originale.

#11 La legge della Prospettiva 🔭

Gli effetti del marketing si fanno sentire nell’arco di un periodo di tempo prolungato.

Gli effetti a lungo termine sono spesso il contrario di quelli a breve termine. Pensiamo ai saldi: nel breve periodo aumentano il volume di affari dell’azienda, ma nel lungo periodo ci sono vari casi che dimostrano che i saldi riducano gli affari perché educano i clienti a non comprare a prezzi “normali” (in sostanza i saldi comunicano che i vostri prezzi normali sono troppo alti).

#12 La legge dell’Estensione di una linea di prodotti 🐙

C’è una pressione irresistibile a estendere il patrimonio di una marca.

Meglio essere forte in qualche cosa che debole in tutto. Di più è meno: più prodotti, mercati, alleanze un’azienda realizza, meno soldi farà. Meno è più: per avere successo è meglio focalizzarsi su un determinato prodotto e costruirsi una posizione nella mente del potenziale cliente.

#13 La legge della Sacrificio 💪🏻

Bisogna rinunciare a qualcosa per ottenere qualcosa.

Le cose da sacrificare sono tre: la linea di prodotti (meglio ridurre la linea di prodotti che espanderla), il target di mercato (chi l’ha detto che dovete essere interessanti per tutti?) e il cambiamento costante (dove sta scritto che bisogna cambiare strategia ogni anno?).

#14 La legge degli Attributi 🔴🔵

Per ogni attributo esiste un attributo contrario ed efficace.

Troppo spesso le aziende cercano di emulare il leader, ma non è una buona idea. Meglio cercare un attributo opposto in grado di contrapporvi al leader.

#15 La legge della Sincerità 😇

Se ammettete una qualità negativa, il cliente potenziale ve ne riconoscerà una positiva.

L’onestà è la miglior politica. Uno dei modi più efficaci per entrare nella testa del potenziale cliente è prima ammettere un fatto negativo, e poi trasformarlo in qualcosa di positivo.

#16 La legge della Singolarità 🎩

In ogni situazione solo una mossa produce risultati sostanziali.

Alcuni vedono il successo come la somma di piccoli sforzi eseguiti magistralmente, ma la storia insegna che nel marketing l’unica cosa che funziona è la singola mossa audace.

#17 La legge dell’Imprevedibilità 🎲

A meno che non scriviate i piani dei vostri concorrenti, non potete prevedere il futuro.

Una ricerca di mercato permette di misurare il passato, ma nessuno può prevedere il futuro con il minimo grado di certezza. Né i piani di marketing dovrebbero tentare di farlo.

#18 La legge del Successo 👿

Il successo spesso porta all’arroganza, e l’arroganza porta al fallimento.

La presunzione è nemica del successo nel marketing. Quel che occorre è obiettività. MA quando la gente ha successo tende a diventare meno obiettiva e spesso sostituisce il proprio giudizio a ciò che vuole il mercato.

#19 La legge del Fallimento 

Il fallimento va messo in conto e accettato.

Troppe aziende cercano di sistemarle cose invece di lasciarle perdere. A volte la strategia migliore è quella di riconoscere tempestivamente il fallimento e limitare le perdite.

#20 La legge della Montatura Pubblicitaria 🎭

La situazione è spesso il contrario di come appare sulla stampa.

Se le cose vanno bene, un’azienda non ha bisogno di montature pubblicitarie. Viceversa quando avete bisogno di montature pubblicitarie, solitamente vuol dire che siete nei guai.

#21 La legge dell’Accelerazione 🌊

I programmi di successo non sono costruiti su mode passeggere, sono costruiti sulle tendenze.

Una moda passeggera è l’equivalente di un’onda nell’oceano, mentre una tendenza è come la corrente. Come l’onda una moda passeggera è molto visibile ma sale e scende con grande rapidità. Come la corrente, una tendenza è quasi invisibile ma è molto potente nel lungo termine. Una soluzione per garantire che la domanda del vostro prodotto si mantenga nel lungo termine è quella di non soddisfarla mai del tutto.

#22 La legge delle Risorse 💎

Senza finanziamenti adeguati, un’idea non può decollare.

Nemmeno l’idea migliore del mondo andrà molto lontano senza i soldi per farla decollare. Il marketing è un gioco che si combatte nella mente del cliente potenziale. Ma per entrare in quella mente servono i soldi.

🤺

Queste sono le 22 immutabili leggi del marketing. E se le ignori lo fai a tuoi rischio e pericolo! 🤓

Corso SEO Online: Come Aumentare le Prenotazioni Dirette di un Sito Web

Corso SEO Online: Come Aumentare le Prenotazioni Dirette di un Sito Web

UN ALTRO CORSO SEO ONLINE?!

Esatto!

Ma non uno come tutti gli altri.

Quando si parla di SEO e ottimizzazione dei motori di ricerca in generale, spesso si finisce con il trattare argomenti molto tecnici e si tralascia la visione olistica del business e soprattutto, si dimentica di ottimizzare l’aspetto fondamentale di qualsiasi attività commerciale online: la vendita.

Mercoledì 24 Ottobre 2018 alle 14:00 ho presentato un nuovo Webinar gratuito in collaborazione con TrekkSoft che si chiama 📢

🔔 COME AUMENTARE LE PRENOTAZIONI DIRETTE CON L’OTTIMIZZAZIONE PER I MOTORI DI RICERCA E ALTRE DRITTE DI MARKETING PER IL TURISMO 🔔

Il webinar dura circa un’ora ed è rivolto sia ai tour operator che ai proprietari di bnb e case vacanze. Le tecniche che presento sono le stesse che ho usato per aumentare del 15% in un anno le prenotazioni dirette della Guest House Cavour 278 a Roma.

Dentro al corso puoi trovare tantissimi spunti per il tuo business.

Questi sono i contenuti:

👨‍💻 Partire snelli, che tipo di sito realizzare

🤖 SEO Copywriting: le linee guida per indicizzarsi su Google

🔎 Sfruttare la visibilità sui portali per aumentare le prenotazioni dirette

🤑 Marketing diretto: un’offerta che non si può rifiutare

🚀 Growth hacking: come tracciare quello che funziona e replicarlo

Domande & Risposte

Vuoi cominciare a vendere online per conto tuo? Nel corso di questo corso SEO online impareremo a realizzare gli asset digitali che ci servono per renderci reperibili e aumentare le prenotazioni di chi vuole aprire una relazione diretta con noi.

Le tecniche che passiamo in rassegna durante il webinar non solo ottimizzano la performance del nostro sito web sui motori di ricerca ma ci aiutano anche a ottenere più vendite una volta che le persone atterrano sul nostro sito.

Non sei riuscito a partecipare alla versione live?

Non disperare, la registrazione è sempre disponibile a questo >>> link <<<

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Impara a inserire un link Click-to-Chat di whatsapp nel tuo sito web

Se non hai uno strumento di prenotazione diretta da integrare nel tuo sito web puoi comunque creare un bottone per aprire in poche semplici mosse una conversazione su whatsapp con i tuoi utenti, così come faccio io su questo sito.

Come fare?

È facile.

Per creare il tuo collegamento,

utilizza
https://api.whatsapp.com/send?phone=393475557777
seguito dal tuo numero di telefono nel formato internazionale;
nell’esempio: 393475557777, dove 39 è il prefisso per l’Italia.

Inoltre, è possibile specificare un testo di default in modo che all’aprirsi della finestra di Whatsapp, il testo in questione sia già predigitato:

https://api.whatsapp.com/send?phone=393475557777&text=Inserisci%20qui%20il%20tuo%20messaggio%20in%20questa%20maniera.

Una volta che hai creato il tuo link personalizzato inseriscilo in un testo che inviti a mettersi in contatto con te direttamente. Meglio ancora, mettilo in un bottone in bella vista in cima al tuo sito web 😉

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• Come pubblicare la tua scheda su Maps
• Monitorare l’andamento della tua scheda
Per approfondire ulteriormente la Local SEO leggi anche questo articolo:

Linkedin e “La forza dei legami deboli”

Linkedin e “La forza dei legami deboli”

Devo accettare richieste di collegamento in LinkedIn da persone che non conosco personalmente? 👩🏼‍💻👨🏻‍💻

Questa è la domanda che almeno una volta nella propria esperienza con LinkedIn ognuno di noi si è posto. E ti confesso che ad ogni corso che faccio c’è sempre almeno una persona che alza la mano e pone la questione. Sull’argomento in questi anni ho letto svariate opinioni. E tra le molte credo si possano raccogliere 6 casi, 3 per ogni fronte: del No e del Si.

 

❌ Tra chi ingrossa il fronte del NO abbiamo:

  • chi ragionando come se LinkedIn fosse Facebook non accetta richieste di collegamento da persone che non conosce personalmente, quasi interpretasse alla lettera il dettame che LinkedIn stesso recita.
  • chi invece per sua policy non accetta richieste di collegamento da persone che non personalizzano il messaggio che accompagna l’invito.
  • Infine chi invece sceglie accuratamente chi accettare e chi no in funzione se tale richiesta arriva da una persona professionalmente in target con gli obiettivi che si è posto. Tradotto se risponde o meno alla domanda: questa persona ha le caratteristiche per essere un domani mio cliente? Se si lo accetta, se no declina l’invito.

✅ Tra chi invece va ad ingrossare le fila del fronte del SI abbiamo:

  • chi accetta chiunque manco fossero le figurine dell’album dei calciatori perchè come scopo primario in LinkedIn ha quello di esporre vicino al suo nome e cognome il numero più alto possibile seguito da una “K” che va a testimoniare l’ampiezza del suo network.
  • chi invece accetta in modo distratto chiunque bussi alla sua porta senza porsi alcun tipo di quesito.
  • chi invece, anche se dopo un minimo di analisi, lo fa perchè convinto che la teoria della forza dei legami deboli di Mark Granovetter valga fortemente anche in LinkedIn.

Ed è proprio di questi ultimi, dei quali chiaramente faccio parte, di cui ti voglio parlare oggi in questo post. Ti parlerò del perchè applicare la teoria dei legami deboli a questo social network sia la scelta migliore. E lo farò non solo partendo da quanto teorizzato dal sociologo americano ma includendo alcuni aspetti tecnici tipici di questa piattaforma che perfettamente si sposano rafforzandone la validità.

Ma vediamo prima che cosa Mark Granovetter nel lontano 1975 aveva teorizzato.

Nel 1973, il sociologo americano pubblicò un articolo sul fenomeno dei «piccoli mondi» alla base di molti fenomeni sociali legati alle reti di contatti (che oggi è un po’ come dire social network).Alla base di quell’articolo vi era una ricerca sulle modalità con cui le persone cercavano e trovavano lavoro. E più specificatamente in che modo queste reti sociali potevano aiutare la persona a raggiungere quell’obiettivo. Per la cronaca da quella ricerca emerse che solo il 17% di coloro che avevano trovato lavoro grazie ad una conoscenza era stato informato da un amico o parente (legami forti) mentre la maggioranza aveva ricevuto l’indicazione da persone che incontrava di rado e occasionalmente come ex-colleghi o vecchi compagni di scuola (legami deboli). Tralasciando i numeri che chiaramente lasciano il tempo che trova trattandosi di una ricerca fatta più di 40 anni fa, interessante rimane ciò che si deduce. Granovetter definì il fenomeno «la forza dei legami deboli» distinguendo appunto tra legami forti (di cui fanno parte parenti e amici più stretti) e legami deboli.

Tra cercare lavoro e cercare invece nuove opportunità di business il passo è breve. Per molti aspetti potrei affermare che non c’è alcuna differenza tra i due casi. Potremmo anche dire che il posto di lavoro è un’occasione di business esclusiva, tra due parti e che si protrae per un tempo più lungo (o almeno così spera chi lo cerca).

Ma veniamo ai perchè la teoria dei legami deboli ben si sposa con LinkedIn. Quelli che Granovetter definì “ponti sociali” non sono solo ponti verso un’altra persona, ma ponti, nodi, crocevia verso reti sociali lontane da noi, gruppi di persone che con ogni probabilità ci sarebbero altrimenti del tutto sconosciute. Capisci ora l’importanza di questo tipo di connessioni?

Credere di poter giudicare l’opportunità di accettare una richiesta o meno o le potenzialità di business portate da quest’ultima in dote solo basandosi sulle caratteristiche professionali di questa credo non sia il modo corretto per decidere se accettare o meno una richiesta di contatto. E non è nemmeno un buon parametro guardare come magari correttamente si fa in Facebook quanti contatti in comune si hanno, perchè paradossalmente secondo la teoria dei legami deboli la qualità e il numero di opportunità portate in dote sono inversamente proporzionale al numero di “amicizie” o “conoscenze” in comune.

Rimuovere un legame forte o, per rimanere a LinkedIn non averlo nel proprio network, non avrebbe quasi nessun effetto sulle distanze sociali, in quanto pur sembrando indispensabili a tenere insieme la rete, non lo sono per ciò che riguarda i celeberrimi gradi di separazione in quanto ci connettono con persone con le quali saremmo connessi comunque. D’altro canto i legami deboli sono i ponti, i nodi che se eliminati o come in questo caso non costruiti, ci farebbero nel primo caso disgregare la rete nel secondo ci impedirebbero di aprirla verso opportunità inesplorate.

Detto questo passiamo ad alcuni aspetti tecnici di LinkedIn.

Per capirci facciamo un esempio (è solo un esempio, premetto). Poniamo che un chiaro rappresentante della categoria delle casalinghe di Voghera mi chieda la connessione su LinkedIn. A priori potremmo tranquillamente dire che il mio buyer personas poco ha in comune con la casalinga di Voghera e quindi sulla scorta di tale considerazione non dovrei accettare la richiesta di contatto anche se tale casalinga è interessata a ciò che scrivo per “n” imperscrutabili motivi.

Ma, considera però questi due aspetti:

  1. l’algoritmo di ricerca di LinkedIn è costruito anche per restituire tra i risultati di una ricerca nominativi di persone fino al 3° grado di separazione. Accettando la casalinga di Voghera vuol dire quindi che potenzialmente potrei essere tra i risultati di una ricerca tramite per esempio le parole chiave “LinkedIn Trainer”  fatta da persone nella sua rete contatti (quindi mio 2° grado) e addirittura tra i contatti dei suoi contatti (mio 3° grado). Non credi che già questo amplia le mie possibilità di fare business?
  2. lo sai vero che ogni volta che una persona clicca su quel “Like” posto in calce ad un tuo post automaticamente questa azione amplifica la visibilità organica di quel post verso la rete di questo tuo contatto? E non credi che quindi sia più utile un “like” di una persona molto distante dalle tue cerchie di conoscenze o dal tuo ambiente (legame debole) piuttosto che di tuo fratello o del tuo amico d’infanzia (legame forte)? Io credo proprio di si. Non trovi?

Questi sono i motivi per cui personalmente ad una richiesta di contatto 8,9 volte su 10 rispondo con un si. Ovvio che un minimo di analisi e di filtro lo faccio. Ma non sono quelli citati prima i parametri che utilizzo per accettare o declinare.

E poi vuoi sapere un insegnamento che porto sempre con me? Quando conosci una persona non chiederti che cosa lui può fare per te ma cosa tu puoi fare per luiPerchè solo nel caso tu sia potenzialmente in grado di risolvergli un problema hai qualche chance di fare business con lui.

E tu che tipo di atteggiamento tieni? Cosa ne pensi dell’applicazione della teoria dei legami deboli come risposta all’annosa domanda se e quando accettare una richiesta di collegamento su Linkedin?

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15 strumenti per il Content Marketing di cui non puoi fare a meno

15 strumenti per il Content Marketing di cui non puoi fare a meno

L’ 88% degli specialisti include il content marketing all’interno della propria strategia di marketing B2B. Tu fai parte di questo 88%?

In caso affermativo, sei consapevole dei vantaggi che genera questa decisione.

Altrimenti, è solo una questione di tempo. Se sei qui avrai già realizzato l’importanza di creare contenuti di valore per chi sta cercando servizi come i tuoi e ti starai organizzando per apportare i giusti cambiamenti e inserire un piano di content marketing all’interno della tua strategia generale, a partire da ora.

Ma se non l’hai fatto prima, da dove cominciare?

E come farlo nella maniera più corretta ed efficace possibile?

La buona notizia è che esistono una miriade di strumenti per il marketing a tua disposizione, che ti aiuteranno a organizzare il lavoro rapidamente e mettere in piedi una buona strategia efficace in poco tempo e con il giusto investimento.

Quindi che tu stia cominciando a considerare il content marketing adesso oppure che tu lo stia usando da tempo nelle tue strategie, questi 15 tool ti aiuteranno a risparmiare tempo ed energie per ottenere buoni risultati.

1. Analizzare ogni settore e trovare gli influencer di riferimento con BuzzSumo

Hai idea di quale tipo di contenuti stia facendo tendenza nel tuo settore in questo momento? Hai analizzato cosa sta offrendo la concorrenza al mercato? Quali sono i contenuti di valore che sta proponendo agli utenti?

BuzzSumo è lo strumento ideale per studiare il campo di battaglia, rivelandoti quali sono gli argomenti che dovresti trattare e aiutandoti a trovare quali sono gli influencer del tuo settore che possono promuovere i tuoi contenuti.

Grazie alle sintesi e ai report offerti da questo tool puoi scoprire velocemente quali sono stati i contenuti più condivisi sui social network e ottenere ancora tantissime informazioni. Individuare gli influencer leader di ogni area tematica, monitorare i contenuti che stanno condividendo e pianificare le attività di sensibilizzazione direttamente da qui.

Puoi impostare avvisi personalizzati, così da ricevere in tempo reale un avviso ogni volta che un’azienda utilizza una delle tue parole chiave, oppure ogni volta che un competitor pubblica un nuovo post, così da avere sempre tutto sotto controllo.

Con l’analisi della concorrenza, puoi tracciare le performance delle campagne dei tuoi competitor e paragonarli tra loro o con i risultati delle tue campagne.

Quando imposti la ricerca per qualsiasi parola chiave ti verrà mostrata una lista dei contenuti più performanti:

Tutto ciò rende questo strumento il massimo per progettare e calendarizzare il tuo piano editoriale. Ti consiglio di usarlo ancora prima di cominciare a scrivere le bozze dei tuoi post.

Una volta che hai risolto questi aspetti, ti propongo un tool per organizzare tutti i materiali che hai appena trovato.

2. Appunta, organizza e condividi il content marketing con Evernote

Ti piacerebbe avere un modo snello per rimanere organizzato e brieffato sui contenuti futuri? Hai bisogno di un contenitore dove infilare tutte le tue idee, dove il tuo team può accedere facilmente e collaborare?

La risposta a queste necessità si chiama Evernote. Puoi utilizzarlo da qualsiasi dispositivo ed è il sistema migliore per organizzare tutte le informazioni che hai precedentemente ricavato con le ricerche che hai svolto con la prima risorsa che ti ho presentato, BuzzSumo.

Quando salvi contenuti su Evernote puoi accedere poi da qualsiasi dispositivo, consultarli e lavorarli in ogni momento dal tuo pc o dal tuo smartphone.

Condividi le tue note in un posto che è sempre raggiungibile e avrai i tuoi contenuti sempre a portata di mano.

Allega immagini, pagine web e file PDF.

Accedi alle tue bacheche quando sei offline, cerca testi e immagini che avevi salvato precedentemente, aggiungi commenti alle immagini, sincronizza le note con i tuoi dispositivi; questo strumento ti offre tante possibilità.

Evernote è il miglior tool per organizzare i tuoi materiali per la tua strategia di content marketing.

Ora che hai messo in piedi una strategia è arrivato il momento di dare una bella spinta alla tua presenza online.

3. Misura la tua influenza online con Kred

Quando si parla di content marketing non possiamo pensare di aver finito il nostro lavoro con la produzione dei contenuti, nella speranza che le persone li leggano semplicemente perché li abbiamo pubblicati.

Devi individuare gli influencer che possono amplificare il messaggio sui social media e collaborare con loro.

Ed è in questa fase che Kred può esserti d’aiuto.

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La piattaforma misura l’influenza online analizzando la tua attività su Facebook e Twitter, così da suggerirti quali sono i leader del tuo settore che possono aiutarti concretamente nel veicolare i tuoi contenuti.

E a differenza di altri strumenti, Kred ti permette di costruire il tuo profilo personale da influencer, così da aumentare la tua presenza online.

La spinta che riceve la tua copertura personale online è un beneficio anche per i tuoi contenuti, che avranno più forza e impatto sugli utenti.

Kred è lo strumento ottimale per costruirti credibilità e fiducia online. Quando gli utenti cominciano a conoscerti, saranno più disposti a cliccare sui tuoi contenuti e a interagire con le tue campagne.

Ma è importante anche sapere che costituire un brand vincente è un lavoro di squadra. Il che ci porta su Trello, dove puoi gestire il tuo gruppo di lavoro senza troppa fatica.

4. Collabora facilmente con i membri del tuo team di content marketing grazie a Trello

La maggior parte delle aziende approccia una strategia di content marketing impiegando un intero team dedicato alla materia.

Trello esalta il lavoro di squadra portando la collaborazione a un altro livello, grazie a bacheche, check-list e schede dettagliate.

Questa è un’entusiasmante risorsa per organizzare il lavoro e la sua parte operativa, aiutando la pianificazione della scrittura, della pubblicazione e della condivisione dei contenuti.

I membri del team possono lasciarsi messaggi e condividere materiali l’un l’altro, tutto nello stesso posto, così da non lasciare nulla di scoperto all’interno del tuo piano di marketing.

Lì fuori è pieno di tool pensati per la collaborazione, ma senza dubbio Trello è tra i migliori. Il layout moderno e minimale lo rende estremamente intuitivo e ti permette di rimanere focalizzato su quello che c’è da fare.

Una volta in grado di collaborare col team è importante parlare di funnel e perché sono fondamentali quando si tratta di content marketing.

5. Creare i funnel con ClickFunnels

A prescindere se la tua azienda si concentra sulle persone online oppure offline, se sei presente su internet devi crearti un funnel di vendita.

Un sales funnel mostra il viaggio che porta i visitatori di un sito a diventare opportunità di vendita. Le opportunità poi si trasformano in vendite e i funnel diventano lo strumento per aumentare l’ordine medio della tua attività.

Potresti impiegare ore a progettare un funnel da zero, ma visto che siamo qui a passare in rassegna i migliori strumenti per facilitarti la vita, probabilmente vorrai usare ClickFunnels.

ClickFunnels è meraviglioso perché è una piattaforma drag-and-drop e ti permettere di prendere la mano con un argomento spinoso come la progettazione di un funnel di vendita che converta il traffico in acquisti, tutto in pochi minuti.

I modelli pre-impostati rendono il processo ancora più veloce. La parte migliore? I template sono pensati e realizzati in base ai fattori che hanno già funzionato in passato  per altre aziende.

Queste sono solo alcune delle attività che si possono iniziare sulla piattaforma:

  • Funnel di vendita
  • Funnel di iscrizione e membership
  • Auto-webinar funnel
  • A/B testing

E diventa veramente il massimo  quando lo compariamo con gli altri strumenti di automazione del marketing e i loro piani tariffari.

Ora i tuoi funnel sono operativi, ma come facciamo a sapere che il tuo audience stia prestando attenzione ai tuoi contenuti? Scopriamolo con Tweriod.

6. Twitta quando gli altri ti ascoltano con Tweriod

Se stai usando twitter per distribuire i tuoi contenuti, e dovresti farlo, è importante condividere quando il tuo pubblico di riferimento è online e sta prestando attenzione a quello che fai.

Grazie a Tweriod sei sempre in grado di capire quando è il momento migliore per pubblicare i tuoi tweet.

Puoi anche monitorare il momento in cui ricevi più menzioni e risposte.

Un report grafico ti mostrerà qual è in assoluto il miglior momento per raggiungere il tuo pubblico su Twitter.

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Lo strumento gratuito analizzerà fino a 1000 dei tuoi follower.

Una volta ricevute queste informazioni sei certo di lanciare le tue campagne e i tuoi contenuti durante i picchi di presenza e di engagement, per portare l’audience a cliccare di più sui tuoi post.

Questo è esattamente il motivo per il quale hai iniziato a distribuire i tuoi contenuti su Twitter, non è così?

Ora che sai con precisione quando postare avrai certamente bisogno di buone immagini da condividere su Twitter. Ecco la mia migliore proposta.

7. Crea bellissime immagini per il content marketing con Canva

Quando condividi gli articoli del tuo blog vuoi essere sicuro che gli utenti possano trovarci immagini di alta qualità che siano in grado di attrarli e farli cliccare sui tuoi contenuti.

Ma Photoshop non è sempre uno strumento divertente (o economico) per realizzare le grafiche dei tuoi post. Progettare immagini con software professionali può richiedere più tempo del previsto e non darti sempre i risultati sperati.

Per fortuna, Photoshop non è l’unica soluzione disponibile sul mercato. Negli ultimi anni sono nati molti servizi per la grafica, ma quello che sto per presentarti è senza dubbio il mio preferito.

Benvenuto su Canva.

Su Canva trovi tantissimi modelli pre-impostati e totalmente personalizzabili. Chiunque può creare immagini e banner in poco tempo con Canva, e dotarsi di grafiche che i lettori ameranno.

Puoi selezionare i formati esatti per ogni piattaforma, che si tratti di una copertina per una pagina Facebook, di un post su Linkedin o di un blog post. Per esempio, il template per realizzare un banner per un determinato social media è già pre-impostato sul preciso numero di pixel che serve usare e Canva ti offre tantissimi esempi pronti che puoi modificare gratuitamente o con poco.

Puoi selezionare e trascinare gli elementi che trovi in questo tool meraviglioso, e scegliere tra la miriade di opzioni che trovi sulla piattaforma oppure caricare nuovi elementi dal web o dal tuo pc. E la cosa migliore è che sono gratis, per la maggior parte.

E infine, puoi usare Canva per creare accattivanti immagini e cartoline da postare sui tuoi account social e ricevere una maggiore copertura online.

In generale, questo strumento è ideale per creare immagini coordinate per qualsiasi genere di contenuto, anche offline.

Perciò una volta che hai ottenuto l’attenzione degli utenti verso i tuoi contenuti, grazie ad immagini accattivanti, ora devi migliorare la funzionalità del tuo sito web.

8. Domina la navigazione dei tuoi clienti con Uberflip

Uberflip è pensato appositamente per migliorare l’esperienza di fruizione dei contenuti dell’utente, ed è un grande aiuto per migliorare la conversione del tuo sito web e perfezionare i percorsi di navigazione dei tuoi clienti.

Principalmente è un insieme di strumenti utili per il content marketing, la lead generation e il supporto alle vendite. Ti consiglio di utilizzare Uberflip per gestire un blog, video, e-books e tutto quello che produci, tutto dallo stesso posto, così da ottimizzare i flussi di lavoro e avere una visione centralizzata delle tue attività.

In aggiunta a queste caratteristiche, Uberflip ti permette di creare bacheche di contenuti e sales streams così che l’interazione dei tuoi visitatori con il tuo brand sia costante e ininterrotta.

Uberflip è lo strumento perfetto per dare risalto ai tuoi contenuti e fornire un’esperienza totale ai tuoi clienti con il brand.

Ma non scordarti di tenere sempre un’occhio vigile sulla concorrenza.

9. SEMRush: la cassetta degli attrezzi per il content marketing digitale

SEMRush ti mette a disposizione un mondo di insight e dati relativi al posizionamento e ai motori di ricerca. Su quali parole chiave stanno investendo i tuoi competitor? Quali sono i formati dei loro annunci che stanno andando meglio?

Esatto, usa SEMRush per scoprirlo.

Con questo strumento puoi rapidamente vedere la lista di parole chiave che portano traffico ai tuoi concorrenti e il loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Puoi naturalmente scoprire anche quali sono le parole chiave per le quali la tua azienda si è posizionata meglio su google.

Ti basta inserire la url dentro SEMRush e riceverai una quantità di informazioni relative ai volumi e alle intenzioni di ricerca di cui probabilmente non immaginavi nemmeno l’esistenza.

Questa è una risorsa fondamentale per ogni digital marketer perché grazie a questo strumento puoi scoprire quali sono le migliori parole chiave del tuo settore e quali quelle che la concorrenza non ha ancora scoperto, guadagnando un importante vantaggio competitivo sul web.

Potresti addirittura scoprire di essere posizionato alla grande sui motori di ricerca per una parola chiave che non avevi considerato.

Con un po’ di lavoro, potresti addirittura portare un buon posizionamento fino alla prima pagina. Lo strumento offre tantissime altre opportunità. Per esempio, puoi controllare i backlink dei tuoi concorrenti – o i tuoi.

Provalo gratuitamente e ti basterà poco per non poterne fare più a meno.

Nel frattempo, puoi lavorare sulla tua strategia di distribuzione implementando un piano di email marketing per lanciare i contenuti che hai creato basandoti sulle parole chiave più redditizie dei tuoi competitor di riferimento.

10. MailChimp e l’email marketing

Partiamo da un assunto fondamentale: l’email è ancora la punta di diamante quando si parla di content marketing. L’utilizzo della posta elettronica dovrebbe essere parte integrante della tua strategia di marketing online e la soluzione perfetta per le tue necessità è proprio MailChimp.

Con MailChimp hai sempre a portata di mano tutto quello che ti serve per impostare le tue strategie email, sia da desktop che da mobile.

La cosa davvero meravigliosa è che lo strumento è gratuito (fino a un certo numero di invii e fino a un certo numero di iscritti nelle tue liste).

Le opportunità su questa piattaforma sono tante, certamente tra le più degne di nota c’è la possibilità di costruire una lista di indirizzi email di iscritti alla tua newsletter che sono realmente interessati ai tuoi contenuti. In più, hai mille modi di tracciare la loro attività.

Puoi addirittura monitorare metriche come la media di aperture di ogni campagna e il click rate, fino a misurare la media di iscritti in un dato periodo e quante persone scelgono di non ricevere più le tue comunicazioni..

Ora, diciamo che ti piacerebbe far partire le email automaticamente? Dai un’occhiata a GetResponse.

11. Lanciare campagne email ed eventi con GetResponse

Come abbiamo detto, l’email marketing ti porterà il più alto ritorno sull’investimento di ogni altro canale.

L’email è anche la chiave di volta per trattenere clienti e intrattenere con loro relazioni che portano alla fidelizzazione. D’altronde è ancora vero che costa di più acquisire un nuovo cliente che mantenere un cliente attuale, anche se molte aziende sembrano non dare importanza a questa considerazione.

GetResponse negli ultimi anni ha fatto passi da gigante per posizionarsi davanti a tutti gli altri software di email marketing. Come? Offrendo molto di più di un insieme di tools per la gestione delle email.

GetResponse utilizza l’automazione per lanciare eventi o email basandosi sulle azioni intraprese da un utente destinatario oppure dal passare di un certo intervallo di tempo.

Questo aspetto è incredibilmente prezioso ed è accessibile ad un prezzo molto vantaggioso all’interno di GetResponse.

MailChimp stesso offre soluzioni di automazione del marketing, e molti altri software stanno sviluppando questo aspetto integrandosi con i piani e le caratteristiche di GetResponse.

Ma GetResponse vuole ancora alzare il livello dell’asticella.

Presto lanceranno un sistema CRM (customer relationship management), così da offrirti la possibilità di supervisionare la relazione con i tuoi clienti dallo stesso posto dove stai lanciando le tue campagne email.

Questo è certamente uno dei migliori strumenti disponibili per l’email marketing perché è davvero completo e fa molto di quello che serve. La possibilità di automatizzare l’invio di eventi e usare funzionalità del CRM può dare grande slancio al tuo brand in generale.

E marchi promossi nella maniera corretta generano contenuti che valgono e che vengono recepiti dal pubblico con interesse.

Un altro modo importante per distribuire i tuoi contenuti è grazie all’utilizzo di pulsanti per la condivisione sui social.

12. Aumenta le condivisioni del content marketing con MashShare

Sarai d’accordo che dotarsi di pulsanti di condivisione sui social sia un must nel 2017.

MashShare ti permette di aggiungere accattivanti pulsanti di condivisione che i tuoi lettori non potranno fare a meno di notare.

Questo plugin si è conquistato l’attenzione deli sviluppatori perchè i suoi bottoni assomigliano a quelli che sono su Mashable.com.

L’idea di base è quella di portare sempre più persone a condividere i tuoi contenuti e che siano proprio i tuoi pulsanti ad ispirare gli utenti a fare ciò. Così quegli amici dei tuoi lettori che vedranno il tuo post potranno leggerlo e se gli piace, condividerlo a loro volta. La versione gratuita offre alcune caratteristiche limitate, ma puoi acquistare alcune integrazioni per aggiungere opzioni al plugin.

MashShare è utilizzato su più di 70.000 siti web e ha tra le migliori recensioni degli utenti sul sito dei plugin di WordPress.

Tra le integrazioni che puoi aggiungere al tuo MashShare c’è l’opzione “Select and Share” che ti permette di mostrare un pulsante di condivisione sul tuo sito ogni volta che un utente seleziona una parte del testo.

È disponibile anche un widget “Click to Tweet” da aggiungere al tuo MashShare.

Il plugin include:

  • un widget con i post più condivisi
  • contatori di condivisioni animati e accattivanti
  • supporta Open graph
  • supporta le card di Twitter
  • l’opzione di nascondere le condivisioni sotto un certo numero
  • supporta gli short link grazie a Bitly o Goo.gl
  • esiste una versione mobile-responsive integrativa
  • supporta solo Twitter e Facebook (altri networks possono essere aggiunti a pagamento)

Stimolare la condivisione sui social è grandioso, ma il posizionamento organico dei tuoi contenuti è la tua priorità se vuoi intercettare il traffico di ricerca e aumentare la conversione del tuo sito, ricevendo contatti, iscrizioni e acquisti. Ecco come puoi “spiare” i tuoi competitor di riferimento per scoprire il perchè e il per come sono posizionati così in alto sui motori di ricerca.

13. Scavalca la concorrenza con Ahrefs

La homepage di Ahrefs ti spiega subito di cosa si tratta:

Ahrefs ti aiuta a imparare come i tuoi competitor di riferimento sono riusciti a posizionarsi così in alto e cosa devi fare per scavalcarli.

Ahrefs ti permette di tenere sotto controllo i siti web della concorrenza di riferimento, quelli che hanno risultati sul web, e di tracciare i tuoi progressi.

Puoi tracciare il posizionamento sull’indice mobile, la frequenza degli aggiornamenti, i posizionamenti di siti web, delle parole chiave e molto altro ancora.

È una risorsa perfetta per fare delle ricerche prima di buttare giù i materiali per i tuoi contenuti. Pianifica i tuoi contenuti utilizzando quello che sta funzionando per i tuoi competitor e otterrai enormi risultati.

Una volta che hai creato un contenuto e l’hai pubblicato e distribuito, usa questo strumento per misurare quali sono le sue performance.

Hai guadagnato backlinks? Quante volte e con quale frequenza è stato condiviso sui social media? Puoi stare certo che l’informazione di Ahref sia aggiornata, perché lo strumento indaga 5-miliardi di pagine web ogni giorno.

Ora, se hai bisogno di aumentare la tua presenza sui social automatizzando la pubblicazione dei post, prova HootSuite.

14. Gestisci i social media con HootSuite

Dare in pasto agli utenti contenuti sempre nuovi e condividerli Coming up with content and then sharing it su una moltitudine di social network è fantastico per la tua attività, però richiede anche un sacco di tempo.

Questo è il motivo che spinge milioni di persone nel mondo ad usare HootSuite per gestire i post sui social media ottimizzando i tempi e azzeccando sempre il momento esatto per pubblicare, durante le ore di punta di interesse e di interazione con gli utenti.

Con questo strumento puoi organizzare i tuoi migliori contenuti e pubblicarli al momento ideale, senza essere fisicamente davanti al computer per farlo.

E puoi connettere HootSuite a più di 35 piattaforme social, incluso Pinterest.

Scrivi i tuoi post, lasciali in bozza, organizzali e pianificali sul calendario, controlla l’andamento dei tuoi contenuti sui social, tutto dalla stessa postazione, così da avere una preziosa visione d’insieme dell’andamento della tua strategia e migliorare l’engagement con il tuo pubblico.

Se pubblichi anche in inglese, ovviamente non ti puoi permettere nessun tipo di errore nei testi dei tuoi post e sul tuo blog. Per questo chiudiamo la rassegna con una risorsa fondamentale per chi ha questa necessità, un correttore automatico che difenderà l’autorevolezza dei tuoi contenuti in inglese sul web.

l’infografica: pianificare i contenuti online

15. Contenuti in inglese a prova di errore con Grammarly

Quando hai la necessità di pubblicare il inglese devi essere consapevole che gli utenti non si fideranno di te (né andranno a interagire con i tuoi contenuti) se ci trovano errori di spelling o di grammatica, a prescindere da quanto impegno metti nella scrittura e nel marketing dei tuoi contenuti.

E i normali correttori che trovi in default sugli editor di testo non sono sempre in grado di salvarti dal pubblicare errori di grammatica o di contesto sul tuo account.

Questo è il motivo per cui ti consiglio Grammarly.

A tutti può sfuggire un errore nella redazione di un contenuti, ma Grammarly è meraviglioso proprio perché fa una revisione istantanea dei tuoi contenuti in inglese prima ancora di pubblicarli.

Grammarly individua un’ampia varietà di errori relativo alla connessione dei verbi, l’utilizzo appropriato dei termini, il loro abuso e molto altro.

E se installi l’estensione di Grammarly per Chrome puoi revisionare i tuoi testi in inglese direttamente mentre li scrivi, da qualsiasi editor online, senza dover uscire da dove ti trovi per copiare e incollare il testo nel sito di Grammarly.

Il content marketing, in conclusione

La maggior parte degli specialisti di marketing B2B include il content marketing nella propria strategia generale.

Molto probabilmente, lo stai facendo anche tu.

E se non lo stai facendo ancora, è anche più probabile che ti organizzerai per cominciare presto.

Questi 15 strumenti di marketing sono le strade più facili da percorrere per sviluppare al meglio la resa e l’interazione degli utenti con i tuoi contenuti senza spendere un mucchio di tempo e di energie.

Ti consiglio di scegliere quelli che ti viene voglia di provare subito e controllare quali tra loro ti danno i risultati migliori.

Ognuno di questi strumenti si occupa del content marketing in qualche modo.

Hai bisogno di archiviare e condividere i tuoi piani editoriali? Prova Evernote. Vuoi automatizzare la crescita del tuo sito web? Dai una chance a Uberflip. Hai bisogno di migliorare le immagini del tuo blog? Corri a creare un account su Canva.

Che tu sia alle prime armi nel mondo del content marketing o che tu sia un professionista navigato, queste risorse sono essenziali per portare il tasso di conversione dei tuoi contenuti a un altro livello.

Grazie per aver letto il mio articolo e se lo hai trovato utile ricordati di farmi sapere:

quale strumento per il content marketing ti ha dato i risultati migliori?

Ti è piaciuto questo articolo? potrebbero interessarti gli errori di copertura nella nuova search console di google

  

Il Corso di Growth Hacking di Luca Barboni e Raffaele Gaito

Il Corso di Growth Hacking di Luca Barboni e Raffaele Gaito

Ho deciso di scrivere questo post per consigliare due iniziative che saranno certamente gradite ai marketer, startupper, designer, developer, freelancer e a tutta questa fauna di professionisti che studiano il growth hacking e che sono alla costante ricerca di soluzioni per scalare il mercato.

1. Corso di growth hacking gratuito

Raffaele Gaito e Luca Barboni hanno regalato agli entusiasti hacker della crescita un corso introduttivo al growth hacking che è disponibile gratuitamente su Lacerba.io ed è composto da 12 brevi video-lezioni che toccano i temi fondamentali del growth hacking per una durata complessiva di 50 minuti circa.

 Zero fuffa. Solo casi pratici, storia del Growth Hacking e tanti elementi teorici da applicare al tuo business: mindset, processo, esperimenti, e tanto altro!
 

Luca Barboni e Raffaele Gaito | Corso Growth Hacking

2. Mentoring per startup

Nicola Mattina ha lanciato la scorsa settimana il suo #questiontime, un formato video fruibile su Youtube dove risponde alle domande degli startupper che hanno l’ardire di porgli i loro quesiti e la fortuna di ricevere un feedback.

Nicola Mattina è un’istituzione nel mondo delle startup. Ha lavorato in California per 500 startups che è il non plus ultra degli acceleratori a livello mondiale (insieme a Y Combinator) ed è business angel e co-fondatore di Stamplay, una piattaforma che permette di sviluppare applicazioni web e database con moduli predefiniti, una grafica user friendly e un sistema simile all’IFTTT.

Consiglio a tutti di tenere sotto controllo questo appuntamento e di trasformarlo in una sana abitudine, magari approfittando della disponibilità di Nicola per sottoporgli una domanda via twitter @nicolamattina.

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