Oggi 30 maggio 2025 entreranno in vigore importanti novità per chi decide di installare un impianto fotovoltaico. Il cambiamento riguarda il sistema di compensazione dell’energia elettrica immessa in rete: lo storico meccanismo dello Scambio sul Posto sarà definitivamente sostituito dal Ritiro Dedicato.

Questa transizione ha generato qualche incertezza tra i potenziali nuovi utenti del fotovoltaico, ma i dati mostrano che l’impatto economico complessivo sarà marginale. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà e perché conviene comunque investire nel solare.

Addio Scambio sul Posto: arriva il Ritiro Dedicato

Chi attiverà un impianto fotovoltaico dopo il 29 maggio 2025 non potrà più accedere allo Scambio sul Posto, il meccanismo che permetteva di ricevere una compensazione economica calcolata in base all’energia sia prelevata che immessa nella rete elettrica.

Al suo posto, subentra il Ritiro Dedicato, un sistema più semplice: l’energia non autoconsumata verrà venduta al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) a un prezzo stabilito annualmente. Non si tratta più di una compensazione tra energia immessa e prelevata, ma di una vera e propria cessione di energia in eccesso.

Quanto si perde davvero?
Secondo i dati forniti dal Centro Studi Otovo, la differenza economica tra i due sistemi è piuttosto contenuta. Prendendo come esempio un impianto fotovoltaico da 6 kWp, dotato di batterie e con un autoconsumo pari al 70%, il rimborso annuale con lo Scambio sul Posto era di circa 178 euro, mentre con il Ritiro Dedicato scende a circa 98 euro (al lordo delle tasse).

La differenza? Circa 80 euro l’anno, ovvero poco più di 1,50 euro a settimana. Una cifra ampiamente compensata dai risparmi generati dall’autoconsumo, che possono superare i 1.500 euro all’anno con un impianto ben dimensionato e dotato di accumulo.


L’autoconsumo resta la chiave del risparmio

La vera leva per ottenere un risparmio concreto in bolletta è l’autoconsumo dell’energia prodotta. Utilizzare direttamente l’elettricità generata dal proprio impianto significa ridurre o azzerare l’acquisto di energia dalla rete, che ha un costo superiore rispetto a quello riconosciuto per la vendita al GSE.

L’adozione di sistemi di accumulo con batterie consente di sfruttare al massimo l’energia solare, immagazzinandola di giorno per utilizzarla nelle ore serali o notturne. In questo modo, aumenta l’autonomia energetica e si riduce ulteriormente la dipendenza dalla rete elettrica.

Bonus fotovoltaico: perché conviene installare entro il 2025

A rendere ancora più vantaggiosa l’installazione di un impianto fotovoltaico contribuiscono gli incentivi fiscali attualmente in vigore. Fino al 31 dicembre 2025 è possibile usufruire della detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l’installazione di impianti solari sulle abitazioni principali, ma anche per il potenziamento di quelli già esistenti.


Dal 1° gennaio 2026, la detrazione scenderà al 36%. Per questo motivo, chi ha in programma di investire nel fotovoltaico ha tutto l’interesse a muoversi entro la fine del 2025, beneficiando così del massimo vantaggio fiscale.


Nonostante l’abolizione dello Scambio sul Posto, il fotovoltaico resta una scelta altamente vantaggiosa. Il vero risparmio arriva dall’autoconsumo e dall’utilizzo intelligente di sistemi di accumulo. A questo si somma il beneficio degli incentivi fiscali ancora validi per tutto il 2025.

Installare un impianto fotovoltaico ora significa ridurre i costi energetici, aumentare l’autonomia e contribuire a un futuro più sostenibile, senza rinunciare alla convenienza economica.

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Fotovoltaico: cosa cambia dopo il 29 maggio 2025 per chi installa un nuovo impianto

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